Il piano del parto è uno strumento utile per le donne in gravidanza poiché permette loro di esprimere le proprie preferenze riguardo il parto e le cure post-partum.
Poco utilizzato in Italia, è, invece, molto utilizzato soprattutto all’estero – in paesi come gli Stati Uniti – e viene consegnato all’ospedale dove avverrà il parto prima di tale evento.
Nonostante non abbia una valenza giuridicamente vincolante, il piano del parto è un mezzo importante per favorire la comunicazione tra la paziente e il personale medico, contribuendo a rendere il parto un’esperienza il più possibile conforme alle aspettative della donna.
In questo articolo chiarirò i seguenti aspetti:
Si tratta di un documento redatto dalla futura madre, spesso con l’aiuto del personale medico, che descrive le sue preferenze riguardo il momento del parto.
Questo può riguardare aspetti come il luogo del parto (ospedale o a casa), determinati interventi medici (epidurale, etc), il tipo di supporto durante il parto e le decisioni relative al post parto, come la gestione del cordone ombelicale (donazione o conservazione per uso personale) o le preferenze sull’allattamento.
È importante sottolineare che si tratta di un documento senza valenza giuridica che può essere suscettibile di variazioni, in base all’andamento del travaglio e del parto stesso, fasi che ovviamente verranno gestite dal personale medico, al fine di tutelare la sicurezza di madre e bambino.
In Italia, questo documento non ha un riconoscimento specifico a livello normativo, ma la sua importanza è comunque rilevante in vari contesti giuridici, soprattutto in relazione ai diritti della partoriente.
Tra questi, segnalo in particolare:
Uno degli aspetti più rilevanti dal punto di vista giuridico è sicuramente il diritto della donna a essere informata in maniera completa e comprensibile su tutte le procedure mediche che possono essere adottate durante il parto, nonché di fornire il suo consenso alle procedure mediche
Il piano del parto può servire come mezzo per esprimere in anticipo il consenso informato su determinate procedure, anche se non può sostituire il consenso da rinnovare al momento dell’intervento, vista la necessità di adattarsi alle condizioni cliniche che si verificano in quel preciso momento.
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