L’adozione per single in Italia è un percorso tradizionalmente disciplinato dalla Legge 184/1983, che prevede l’accesso alle coppie eterosessuali coniugate e, solo in casi particolari, alle persone non sposate. Con l’emanazione di una nuova sentenza della Corte Costituzionale (33/2025), il tema è tornato alla ribalta, aprendo la strada a un dibattito su eventuali riforme legislative e sulle concrete opportunità per i single che desiderano adottare un minore.
In questo articolo mi focalizzerò su:
Il quadro normativo italiano inerente all’adozione per single
I punti salienti della recente pronuncia della Corte Costituzionale
I passaggi principali per avviare un’adozione se sei single
La Legge 184/1983 regola l’adozione di minori in Italia, distinguendo principalmente due tipologie:
Adozione legittimante: riservata alle coppie sposate, con determinate condizioni di stabilità e durata del matrimonio.
Adozione in casi particolari (art. 44): aperta a persone non coniugate (single) in specifiche circostanze, ad esempio quando esista un legame di parentela o un preesistente rapporto affettivo con il minore.
Il Tribunale per i Minorenni valuta sempre il cosiddetto “superiore interesse del minore”, verificando che l’adottante (single o in coppia) disponga di idoneità morale, economica e affettiva per prendersi cura del bambino.
In particolare, i giudici si sono soffermati sui seguenti punti:
1.Principio del superiore interesse del minore
La Corte ha ribadito che in situazioni in cui un single dimostri di poter garantire un ambiente stabile e sicuro, l’adozione non dovrebbe essere esclusa a priori sulla base dello stato civile.
2. Invito al legislatore
Si sollecita un dibattito parlamentare per valutare un possibile adeguamento della normativa, alla luce dei cambiamenti sociali e della necessità di assicurare al minore la miglior tutela possibile.
3.Flessibilità nell’interpretazione dei “casi particolari”
Viene auspicato un approccio meno restrittivo da parte dei giudici e delle istituzioni competenti, così da considerare con maggiore attenzione le situazioni in cui il single già svolge un ruolo significativo nella vita del bambino.
1.Conoscere i requisiti e la procedura
Fino a oggi, la Legge 184/1983 prevedeva che le persone non coniugate potessero adottare principalmente “in casi particolari” (art. 44). Tuttavia, la recente pronuncia della Corte Costituzionale indica un’apertura a valutazioni che vadano oltre questo schema, privilegiando il superiore interesse del minore.
2.Farti assistere da un professionista
Un avvocato esperto in diritto di famiglia può supportarti nella preparazione della domanda e nelle varie fasi del procedimento, fornendo anche un quadro realistico delle tempistiche e delle possibilità di successo.
3.Rivolgersi al Tribunale per i Minorenni
Presenta un’istanza di adozione, corredandola di documenti che provino la tua idoneità (sia morale sia economica), il Tribunale valuterà l’interesse del minore e chiederà l’intervento dei servizi sociali per approfondire la tua situazione.
La nuova sentenza della Corte Costituzionale sulle adozioni per single rappresenta un passo avanti in termini di apertura e flessibilità. Pur non rivoluzionando immediatamente il quadro normativo, ha posto l’attenzione sul principio del superiore interesse del minore e sull’opportunità di rivedere alcuni vincoli legati allo stato civile dell’adottante. Per chi desidera adottare come single, restano fondamentali la conoscenza della legge, la dimostrazione di un idoneo percorso affettivo e la volontà di intraprendere un iter spesso impegnativo ma potenzialmente ricco di soddisfazioni, quando coincide con il bene del minore.
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