Culle per la vita: di cosa si tratta?

Le culle per la vita sono un’iniziativa pensata per offrire un ambiente sicuri e protetto ai neonati che vengono abbandonati. Queste culle, spesso collocate presso gli ospedali e altri luoghi sicuri, consentono alle madri in difficoltà di lasciare in modo anonimo e sicuro i propri neonati anziché abbandonarli in condizioni pericolose.

Senza entrare nel merito delle ragioni che possono indurre la mamma a prendere questa decisione certamente dolorosa, cercherò di spiegare il funzionamento ed i benefici che questo programma certamente assicura a quei neonati che le mamme non hanno potuto tenere con sé, approfondendo le seguenti questioni:

  1. Culle per la vita: cosa sono?
  2. Culle per la vita, come funzionano?
  3. Le culle per la vita in Italia
  4. Culle per la vita: come adottare?
  5. La culla per la vita non è l’unica soluzione

 

Culle per la vita, come funzionano?

Le culle per la vita sono culle riscaldate che, poste dietro ad una saracinesca che si apre premendo un pulsante ed attive 24 ore su 24, sono dotate di una copertina e di sensori che monitorano i parametri vitali del neonato. La saracinesca è dotata di una chiusura di sicurezza, che non permette a nessuno di riaprirla dopo che il bambino è stato lasciato all’interno della culla e di un allarme che, una volta attivato, avvisa quasi istantaneamente gli operatori sanitari, i quali possono così raggiungere la culla in pochissimo tempo, estrarla dalla struttura esterna e portarla in reparto. L’impianto di videosorveglianza è riservato esclusivamente alla culla e non permette di individuare la persona che ha lasciato il bambino, garantendo così completo anonimato. Inoltre, non vengono attivate procedure nel tentativo di rintracciare i genitori del neonato.

Le culle per la vita in Italia

In Italia le culle per la vita sono numerose e si trovano in varie città di quasi tutte le regioni. Per conoscere la struttura più vicina è sufficiente consultare il sito culleperlavita.it, dove è presente l’elenco di tutte le strutture che accolgono i neonati, nel più totale anonimato, sul territorio nazionale.

Culle per la vita: cosa sono?

Questo programma mira a proteggere la vita dei bambini, garantendo loro un inizio sicuro mentre fornisce sostegno e risorse alle madri che possono sentirsi in una situazione senza via d’uscita.

Questo argomento suscita spesso forti dibattiti, poiché alcuni ritengono che potrebbe incentivare l’abbandono dei neonati, anziché affrontare le cause alla base di tale scelta. Si tratta però sicuramente di una soluzione importante, considerato che spesso alcune donne che, per le ragioni più diverse, sono costrette a rinunciare alla maternità e decidono di non interrompere la gravidanza, possono, in questa maniera affidare i neonati in piena sicurezza e in anonimato.

La culla per la vita si trova in un ambiente, solitamente più defilato rispetto all’ospedale, ed è dotata di una serie di dispositivi, tra cui un presidio di controllo 24 ore su 24 ed una rete con il servizio di soccorso medico, grazie ai quali è possibile un uso semplice da parte dei genitori nonché un intervento immediato del personale medico che, avvertito dall’allarme scattato dopo che il bambino è stato lasciato, può intervenire nel giro di pochi minuti per la salvaguardia del neonato.

Culle per la vita, come adottare?

Se il bambino non viene riconosciuto entro i primi dieci giorni di vita, l’Ospedale trasmette immediata comunicazione al Tribunale per i Minorenni che dichiara lo stato di adottabilità, salvo che i genitori non chiedano altro tempo per il riconoscimento del minore o gli diano la necessaria assistenza.

Dopo la dichiarazione dello stato di adottabilità il Tribunale per i Minorenni affida il piccolo alla coppia che, avendo manifestato la disponibilità all’adozione nazionale, sia maggiormente in grado di educare e mantenere il minore, anche considerando le caratteristiche personali dello stesso.

L’iter prevede un affidamento preadottivo del minore e solo in caso di esito positivo del medesimo, il Tribunale deciderà per l’adozione del bambino che diventerà a tutti gli effetti figlio legittimo della famiglia adottiva.

La culla per la vita non è l’unica soluzione

Le donne in difficoltà possono, se non decidono di interrompere la gravidanza, e in alternativa alla culla per la vita, chiedere sostegno ad un centro di aiuto durante la gravidanza oppure partorire in anonimato.

I Centri di aiuto alla vita, presenti su tutto il territorio italiano, offrono aiuto, anche economico o abitativo, alle donne che si trovano ad affrontare una gravidanza difficile o inaspettata.

In alternativa, la mamma in difficoltà può tranquillamente partorire in ospedale in assoluto anonimato e senza riconoscere il bambino.

In questo modo, la mamma può affrontare il delicato momento del travaglio in un ambiente sicuro e protetto ed il neonato, allo stesso tempo, riceverà tutte le cure sanitarie necessarie, per poter essere poi adottato.

Concludendo si può affermare che, pur riconoscendo il lodevole intento delle culle per la vita, che, abbiamo detto, è quello di preservare la vita del bambino ed offrire una sicura alternativa all’abbandono, tuttavia appare fondamentale accompagnare tali iniziative con programmi di sostegno per le madri in difficoltà, affinché possano ricevere aiuto e supporto in momenti critici della loro vita.

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