Quando si parla di maternità surrogata (definita anche gestazione per altri, utero in affitto, surrogazione di maternità o surrogacy), mille sono i dubbi e le domande che vengono alla mente. Qui trovi tutto quello che devi sapere sul tema della gestazione per altri.
Per rispondere a questi interrogativi, è necessaria un’analisi che vada oltre la legge italiana, esplorando anche le normative di altri Paesi in cui questa pratica è consentita.
In Italia, la maternità surrogata è vietata dalla Legge 40/2004, in particolare dall’articolo 12, comma 6, che ne sancisce l’illegalità e prevede sanzioni per chi vi ricorra. Tuttavia, molte coppie e individui scelgono di avviare percorsi di surrogazione all’estero, dove la legislazione è più permissiva.
Ma quali sono gli effetti legali di questa scelta? È fondamentale comprendere le possibili implicazioni legali, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento della genitorialità in Italia.
E’ fondamentale sottolineare, altresì, che con la Legge Varchi approvata nel mese di ottobre 2024 le pene previste dalla legge italiana per chi intraprende un percorso di GPA si applicano anche se il cittadino italiano opta per questo percorso all’estero, pur nel rispetto della legge straniera.
La consulenza legale di un avvocato esperto in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e diritto internazionale diventa cruciale quando si decide di intraprendere un percorso di maternità surrogata (gestazione per altri), soprattutto all’estero. Ciò al fine di conoscere gli effetti e le conseguenze della scelta di intraprendere un percorso di GPA.
Se tu o il tuo partner possedete doppia cittadinanza, è consigliabile consultare anche un legale nel Paese di cui possiedi la cittadinanza per valutare le implicazioni legali in entrambe le giurisdizioni.
La fecondazione assistita (o PMA) comprende una serie di tecniche mediche volte ad aiutare individui o coppie a concepire, quando la procreazione naturale non è possibile.
La gravidanza surrogata, invece, si riferisce a un accordo in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di altri, acconsentendo al riconoscimento dei diritti genitoriali sul bambino in capo alla coppia di genitori intenzionali. In questo contesto, le tecniche di fecondazione assistita possono essere utilizzate per la creazione degli embrioni.
La maternità surrogata è un accordo tra una donna (la madre surrogata) e una coppia o un individuo che non può portare avanti una gravidanza. La madre surrogata, in modo libero e volontario, si impegna a portare a termine la gravidanza acconsentendo al riconoscimento dei diritti genitoriali sul bambino in capo alla coppia di genitori intenzionali che così assumono la piena responsabilità legale e genitoriale del nascituro fin dalla nascita.
La maternità surrogata è legale in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Ucraina e Grecia. In questi Paesi, i genitori intenzionali acquisiscono la responsabilità legale del bambino, e vengono considerati genitori a tutti gli effetti.
Ogni Paese ha normative specifiche riguardo a come la maternità surrogata viene gestita.
In Italia, la Corte di Cassazione si è espressa recentemente sulla maternità surrogata, confermando che la giurisprudenza attuale non permette di riconoscere, per contrasto con l’ordine pubblico, le decisioni dei tribunali stranieri che riconoscono un legame di filiazione tra un minore nato all’estero da gestazione per altri e il genitore intenzionale non biologico.
La Corte Costituzionale dovrà ora valutare se tale interpretazione sia in contrasto con la Costituzione italiana e con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.