Sepoltura del feto: cosa dice la legge in Italia

La sepoltura del feto è un tema delicato che tocca profondamente molte famiglie, soprattutto quando si tratta della perdita di un bambino non nato.

In Italia, la legge prevede specifiche disposizioni per la sepoltura dei feti, offrendo ai genitori la possibilità di dare un degno saluto al proprio bambino, anche in caso di aborto spontaneo o terapeutico.

In questo articolo mi focalizzerò sui seguenti aspetti:

  1. Cosa prevede la legge per la sepoltura dei feti?
  2. Quando la sepoltura del feto è obbligatoria?
  3. La procedura di sepoltura dopo un aborto spontaneo o volontario
  4. La sepoltura del feto a carico dell’ospedale
  5. I diritti e le decisioni dei genitori nella sepoltura del feto in caso di aborto

Cosa prevede la legge per la sepoltura dei feti?

La normativa italiana in materia di sepoltura dei feti è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990, che stabilisce la possibilità di seppellire un feto, indipendentemente dall’età gestazionale, a condizione che i genitori ne facciano richiesta. In particolare, la Legge 10/2013 introduce ulteriori disposizioni riguardanti la sepoltura del feto non nato, stabilendo che i genitori possano disporre del corpo del feto sia in caso di aborto spontaneo che di aborto terapeutico.

In assenza di una richiesta esplicita da parte dei genitori, i feti sotto le 28 settimane di gestazione vengono trattati come rifiuti speciali e smaltiti secondo le procedure ospedaliere. Tuttavia, grazie alle recenti normative, i genitori possono esercitare il loro diritto a richiedere una sepoltura per il feto, anche in assenza di obbligo legale.

Quando la sepoltura del feto è obbligatoria?

La legge prevede che la sepoltura del feto sia obbligatoria per i bambini nati morti oltre le 28 settimane di gestazione. In questi casi, la procedura è assimilata alla normale sepoltura di una persona deceduta, e l’ospedale si occupa della documentazione necessaria per avviare il processo.

Per i feti sotto le 28 settimane, la sepoltura è una scelta che spetta ai genitori. In caso di aborto spontaneo o terapeutico prima di questa soglia, la legge permette ai genitori di chiedere all’ospedale di rilasciare il corpo del feto per la sepoltura o la cremazione. Questo diritto è spesso poco conosciuto, ma fondamentale per chi desidera commemorare il proprio bambino.

La procedura di sepoltura dopo un aborto spontaneo o volontario

Dopo un aborto spontaneo o volontario, i genitori hanno il diritto di richiedere la sepoltura del feto. Per farlo, è necessario presentare una domanda scritta all’ospedale entro 24 ore dall’evento. L’ospedale, a sua volta, si occuperà di redigere i documenti necessari per consentire la sepoltura.

Nel caso in cui i genitori non esprimano una preferenza specifica, l’ospedale può decidere di procedere con la cremazione del feto o con altre modalità previste dalla legge. Tuttavia, molte strutture sanitarie offrono la possibilità di seppellire i feti non nati in aree specifiche dei cimiteri, spesso chiamate “giardini degli angeli” o “cimiteri per feti”.

La sepoltura del feto a carico dell’ospedale

In caso di mancata richiesta da parte dei genitori, l’ospedale si occupa della gestione del corpo del feto, seguendo le normative vigenti. Tuttavia, molte strutture si offrono di informare i genitori del loro diritto di disporre della salma. Nei casi di aborto terapeutico, è frequente che l’ospedale chieda ai genitori di prendere una decisione in merito alla sepoltura del feto.

Se la famiglia sceglie di non occuparsi direttamente della sepoltura, l’ospedale procede secondo le disposizioni di legge. È importante sottolineare che, in alcune regioni italiane, sono previsti contributi per coprire i costi della sepoltura dei feti nati morti.

I diritti e le decisioni dei genitori nella sepoltura del feto in caso di aborto

I genitori che affrontano la perdita di un bambino non nato hanno il diritto di prendere decisioni riguardo la sepoltura o la cremazione. È essenziale che vengano informati adeguatamente dall’ospedale circa le loro opzioni, così che possano fare una scelta consapevole e in linea con i propri desideri e credenze.

Inoltre, la legge italiana, con la Legge 10/2013, offre maggiore tutela ai genitori in termini di dignità e rispetto verso il feto non nato. Sebbene non vi sia un obbligo legale per la sepoltura dei feti sotto le 28 settimane, molti cimiteri in Italia dispongono di aree specifiche dedicate ai feti non nati, permettendo ai genitori di dare l’ultimo saluto al proprio bambino in un luogo di pace.

La sepoltura del feto è un momento di grande significato per molte famiglie che desiderano onorare la vita del proprio bambino non nato.

Sebbene la legge italiana non obblighi la sepoltura per tutti i feti, i genitori hanno la possibilità di richiederla, tutelando così la memoria del figlio e trovando conforto in un gesto d’amore e di rispetto. È fondamentale che le famiglie siano informate sui loro diritti e sulle procedure legali per poter prendere decisioni consapevoli in un momento tanto delicato.

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